Il progetto definitivo di riuso dell’ex caserma Abela, tiene conto delle idee espresse dai due progetti ex-equo vincitori del concorso indertto dal preside della facoltà di architettura di Siracusa. Il progetto è caratterizzato dalla presenza di un volume aggiunto all’interno del cortile, che diventa il fulcro, architettonico ma soprattutto funzionale, dell’intero complesso. All’interno del blocco aggiunto si concentrano tutte quelle funzioni che non possono essere allogate all’interno dell’edificio preesistente, a causa, sia, della campata dei corpi di fabbrica e, sia, del passo strutturale. L’impianto a corte del corpo di fabbrica evidenzia una sproporzione tra lo spazio vuoto centrale e la larghezza dei ridotti corpi di fabbrica perimetrali. Questo nuovo contenitore posizionato all’interno cella corte, si articola in un basamento, rivestito da lamiera microforata, e con un involucro realizzato con pannelli di plexiglas®. Alle differenti soluzioni di superficie corrispondono diverse funzioni: una sala espositiva, con annessi un bookshop e una sala polifunzionale, nella parte basamentale, mentre nell’involucro delle aule magne, messe in comunicazione da una grande porta “sipario”. La grande corte (46x38m) è organizzata per parti. Il volume dell’aula magna divide lo spazio in due parti: uno di dimensioni più ridotte, pavimentata in pietra calcarea, che definisce un’area di pertinenza della sala espositiva, l’altro, più ampio, che diviene la nuova corte della fabbrica, modulata dal ritmo delle sedute e degli alberi. La nuova corte, ridotta rispetto alle dimensioni originali, diviene così uno spazio più a dimensione d’uomo.